|
|||||||||||
Breve
storia della ferrovia Roma-Fiuggi-Frosinone
Foto anni '20: Convoglio lungo la via Prenestina Le origini della ferrovia Roma - Fiuggi - Frosinone risalgono ad un progetto del 1907 approntato dall’ing. Antonio Clementi per collegare con Roma e Frosinone mediante una ferrovia economica i centri e i territori del Lazio sud-orientale mal collegati dall’esistente ferrovia Roma - Cassino - Napoli. Trattandosi di zone collinari / montuose e volendo collegare il maggior numero di centri abitati, il tracciato era necessariamente tortuoso e acclive per cui fu scelto lo scartamento ridotto di 95 cm già molto diffuso in Italia, e la trazione elettrica a tensione di 1650 Volt in corrente continua, valore d’avanguardia per i tempi. Le pendenze massime raggiungevano il 60 per mille ed i raggi minimi delle curve erano di 45 metri. Dopo l’approvazione del Ministero del Lavori Pubblici fu costituita il 20 novembre 1910 la Società per le ferrovie Vicinali (SFV) in analogia della Societé Nationale des Chemins de Fer Vicinaux del Belgio (SNCV). Locomotore n. 4 in servizio lungo la via
Casilina, a San Cesareo.
Costruita e gestita dalla Società per le Ferrovie Vicinali, questa linea passò alla STEFER nel 1941. Nata interamente a semplice binario la rete è stata in seguito raddoppiata nei tratti Roma – Grotte Celoni e recentemente Pantano Borghese (18,4 km) e Centocelle - Piazza dei Mirti interessati da una frequente circolazione a carattere tranviario. Anche a Frosinone fu istituito il servizio urbano di collegamento con la stazione FS ed un apposito ramo di penetrazione in città, servizio però soppresso dal 1° marzo 1937 dopo che era stato sostituito con autoservizio il tronco Alatri - Frosinone.
Elettromotrice 811 della Roma-Fiuggi (foto anni '60) presso la stazione di Centocelle La linea, specie nel tratto Roma - Fiuggi, fu subito
interessata da un sensibile e crescente traffico viaggiatori (a
carattere pendolare) e merci, ma anche turistico di qualità per
le cure dell’acqua di Fiuggi tanto che circolava un treno di
prima classe considerato “rapido” con carrozze scelte e
sedili imbottiti in velluto rosso con poggiatesta in trine bianche
ricamate. Fino al secondo dopoguerra è stato notevole il
traffico merci che a Frosinone e Zagarolo disponeva degli impianti di
interscambio con la stazione FS ubicata di fronte, e a Roma San Lorenzo
in un apposito scalo adiacente e raccordato a Il materiale rotabile che all’inizio comprendeva anche 4
locomotive a vapore utilizzate per la costruzione delle linea, si
è arricchito nel tempo con locomotori elettrici ed
elettromotrici a carrelli a due e quatto motori realizzati dai
più noti costruttori nazionali e in seguito anche rimodernati
nelle officine sociali di Centocelle; così pure il materiale
rimorchiato, anch’esso a carrelli, nel quale spiccano le carrozze
a grande capacità costruite dalla Tabanelli di Roma. Nel 1953
vennero introdotti i primi elettrotreni articolati serie 801 - 803 di
costruzione Stanga / TIBB che costituirono veicoli di assoluta
avanguardia, seguiti nel tempo da altre tre serie.
Negli anni Sessanta con lo sviluppo della motorizzazione individuale, la costruzione dell’Autostrada del Sole e della superstrada Anagni - Fiuggi, il traffico ha iniziato una parabola calante ed invece di mettere in atto i numerosi progetti di rettifiche e migliorie, con notevole miopia ci si è orientati verso la chiusura dei tronchi ferroviari sostituiti da autoservizi con la seguente cronologia: Alatri - Frosinone, 1° luglio 1935; Stazione di Zagarolo in una cartolina del 1927
De Falco, Franco - L'evoluzione del materiale rotabile e le nuove elettromotrici articolate a tre casse della ferrovia Roma-Fiuggi della società STEFER, estratto da Économie et Tecnique des trnsports, n.1, 1956. Formigari, Vittorio e Muscolino, Piero - Le Tramvie del Lazio,
storia dalle origini. Calosci-Cortona,
pp. 456, 2004. Marini, Renzo - La ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri; situazione
attuale e prospettive di futuro potenziamento. Ingegneria Ferroviaria, feb 1968. Muscolino, Piero - Appunti immagini curiosità sui tram di Roma e del Lazio. Calosci-Cortona, pp. 208, 2008. |
|
||||||||||