spacer

NEWS MUSEO

Il giorno 25 marzo 2010 è iniziato ufficialmente il progetto “Memorie della Ferrovia Roma-Fiuggi”. Ideato dalla Fondazione F.M.S.C. con lo scopo di creare un Archivio Storico che conservi i racconti e le fotografie dei ferrovieri che vi lavorarono.

L’ avvio del progetto è stato fatto coincidere con la visita, organizzata presso il Museo, di un nutrito gruppo di ex dipendenti della STEFER, oggi in pensione. Conduttori, macchinisti, manovali, fattorini, autisti, capo-stazioni, frenatori, capitreno si sono ritrovati alla stazione di Colonna per ricordare episodi vissuti durante i 70 anni di vita della ferrovia. In circa 50 partecipanti, capitanati da Napoleone Bragaglia, sono arrivati da Roma, Fiuggi, Frosinone, Piglio, Genazzano e da altri paesi collegati dalla linea.

L’Ing. Piero Muscolino ha illustrato ai partecipanti le modalità con le quali si procederà nei prossimi mesi alla raccolta del materiale e delle testimonianze dal vivo, con lo scopo di realizzare uno dei “Quaderni del Museo” dedicati ai “Lavoratori della Roma-Fiuggi”.
 
Tutti sono rimasti entusiasti del progetto che permetterà di conservare le memorie di una intera generazione di ferrovieri, ancor oggi non rassegnati alla chiusura della “mitica ferrovia”, costringendo alcuni di loro a terminare la propria carriera presso la Roma-Lido, la Metropolitana, o peggio ancora, come fu per fattorini ed autisti, sugli autobus che soppiantarono il servizio su ferro. Certamente lavori dignitosi ma privi dell’umanità e del senso di responsabilità che si respirava sulla Roma-Fiuggi, forse l’ultima linea a “dimensione d’uomo” della storia dei trasporti laziali.

Durante la visita al Museo, molti hanno già esternato i loro ricordi, come il racconto dell’incendio che nel 1969 distrusse l’elettrotreno 803 nei pressi di Serrone. Il più anziano del gruppo, Saracino Pietro, classe 1921,  89 anni ben portati, ex capo treno, racconta un episodio inedito sulla Stazione di Colonna :

“Ricordo benissimo il Capostazione Ettore Arena, persona di onestà ed umanità fuori dal comune. Pensate che alla fine della II Guerra Mondiale, benché Ettore fosse dichiaratamente di sinistra e simpatizzante del PCI, non negò ad un segretario del locale partito fascista di nascondersi nella stazione  di Colonna per non essere ucciso; lo salvò per umanità, malgrado i fastidi che egli avesse passato per le sue idee politiche.

….inoltre era d’obbligo passando con il treno a Colonna di essere invitati dal Capostazione Ettore  ai festeggiamenti di compleanni ed  anniversari che si svolgevano fuori la stazione per consentire al personale viaggiante di rifocillarsi nel tempo necessario per la sosta”.




ieri ...

oggi ...