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INCONTRO STORICO AL MUSEO DELLA STAZIONE DI COLONNA


Questa mattina, 4 febbraio 2010, una delegazione composta da 6 personaggi di spicco della storia dei trasporti nazionali ha visitato la Ferrovia-Museo della Stazione di Colonna.

-    L’Ing. Franco de Falco, classe 1920, Professore ordinario alla cattedra di “Sistemi di Trazione” della facoltà di Ingegneria  dell’Università "La Sapienza" di Roma. Dal 1951 al 1953 Responsabile dell’Ufficio Trazione del Tecnomasio Italiano Brown Boveri; dal 1953 al 1956, Ispettore al Servizio Trazione della Roma-Fiuggi per la messa a punto dei treni della serie 800; dal 1956 al 1964, Responsabile Ufficio Trazione della Tecomasio Italiano Brown Boveri sede di Roma; 1962, Capo officina Tecnomasio I.B.B. (500 dipendenti) di Vado Ligure; 1962-1970, Capo Servizio Studi della Stefer; 1963, pro-tempore Capo officina TIBB come sopra; 1970-1973, Direttore Tecnico alla Soc.Intermetro ; 1973-1980, Professore incaricato del corso di Trazione Elettrica all’Istituto dei Trasporti della facoltà di ingegneria alla Sapienza di Roma; dal 1972 al 1994, vice Presidente Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani; 1981-1996, Professore Ordinario di Sistemi di Trazione alla facoltà di Ingegneria della Sapienza; dal 1986 al 1996, presidente del comitato tecnico n.9 (Trazione) Commissione Elettrotecnica Internazionale e, dal 1956 al 1986, Presidente dello stesso comitato Italiano; membro del comitato di redazione della rivista degli ingegneri ferroviari.

-    L’Ing. Vittorio Formigari, classe 1928, ingegnere alla FATME e libero professionista nel campo della telefonia, elettromeccanica ed informatica; autore di numerosi libri ferroviari tra i quali “123 anni di Tram a Messina” e “Rotaie Perdute”.

-    L’Ing. Alessandro Lombardi, classe 1934, Direttore della Motorizzazione Civile, dirigente ad Intermetro dal 1982 al 2007; ha lavorato alla realizzazione della Linea A della Metropolitana di Roma.

-    L’Ing. Antonio Adinolfi, classe 1938, ingegnere alla Intermetro dal 1964 al 2003 nella sezione rotabili ed impianti.

-    L’Ing Piero Muscolino, classe 1938, Dirigente alla Sede Centrale delle Ferrovie dello Stato; docente di trasporti all’Università I.U.L.M. di Milano; fondatore del Museo delle F.S. di Pietrarsa; autore di innumerevoli libri sui trasporti; collaboratore del Museo della Stazione di Colonna;

-    L’Ing. Guido Ziccardi, classe 1938, ingegnere all’Ufficio Studi della Stefer e società derivate dal 1964 al 2003; attualmente consulente ATAC; socio fondatore della Fondazione per il Museo di Colonna.

Il Museo è stato apprezzato dai visitatori che hanno espresso la loro ammirazione per chi ha speso tante energie per la conservazione dei rotabili storici e della memoria storica della Stefer. La visita si è conclusa con un ottimo pranzo all’Osteria del Bersagliere situata in prossimità del Museo. Durante il pranzo il Prof. De Falco ha raccontato episodi vissuti durante il suo servizio in Stefer :

…ricordo un episodio tragico accaduto nel 1955. Sul rettilineo della ferrovia Roma-Fiuggi, dopo la stazione di Zagarolo, verso Palestrina, ci fù un incidente tra un treno della serie 460 ed una trebbiatrice rimasta sui binari. L’impatto fu violento e danneggiò il convoglio. Partimmo in soccorso dal deposito di Centocelle con un Locomotore e due carri attrezzi. Il recupero del convoglio, effettuato in piena notte,  dette luogo nel treno di ritorno ad  una composizione eccezionale essendo lo stesso composto da un totale di 16 assi, sommando quelli di tutti i vagoni. E occorre considerare che il massimo consentito era di 10 assi… Ci fu anche un episodio comico: il capostazione di Zagarolo, pensando che il treno danneggiato venisse ricoverato nel deposito di Genazzano, vista la tarda ora se ne andò a letto. Fu costretto poi ad uscire in pigiama, quando invece il convoglio passò nella stazione di Zagarolo, diretto a Centocelle.

…al Deposito di Centocelle ero il supervisore dei treni della serie 800. Alcuni di questi moderni treni presentavano un difetto alle batterie che non si ricaricavano durante la marcia. Passai svariate notti sotto le 800 esaminando i circuiti  per risolvere il problema, visto che durante il giorno non era possibile farlo, poiché i treni erano in servizio. Tempo fà ho ritrovato i fogli di presenza, in alcuni dei quali ho trovato  che avevo lavorato ben 16 ore di seguito…

L’Ing. Formigari aggiunge :

All’epoca, interventi come quelli fatti dal Professore, per noi erano un divertimento, perché sapevamo come  funzionavano i treni in ogni loro componente.  Ma oggi? Tutto si risolve in “microchip” e gli ingegneri oggi, il massimo che possono fare, è sedere davanti al pc per cercare di risolvere qualcosa dato che è tutto informatizzato ed asettico!